Overock + Verdena
Martedì 12 giugno, primo concerto in quel di Colonia Sonora, a Collegno. Fortunatamente il brutto tempo di questi giorni ha risparmiato e, direi anche, graziato la serata.
Il posto è ridotto rispetto all'anno scorso: mentre prima da un lato c'erano i padiglioni e le varie bancarelle e dall'altro l'area dedicata esclusivamente ai concerti, quest'anno è tutto addensato su quest'ultimo lato. Non ci ho fatto caso con molta attenzione, ma probabilmente significa che ci sono meno padiglioni con musica (ad occhio ho visto quello dedicato al latino-americano e quello rockettaro, con la solita, ridondante scaletta).
Non ci ho fatto molto caso perchè ero più interessato al concerto della serata. Cominciano gli amici Overock, in tour per promuovere il loro primo parto Warp It. La loro esibizione è, per ovvie ragioni e purtroppo, molto concentrata: mezz'ora scarsa conclusasi con la poetica Unforgettable unita alla re-interpretazione di Two dei Motel Connection. Il tutto caratterizzato dal solita legge non scritta, secondo la quale il gruppo di spalla deve avere dei suoni bassi di volume.
Poi cominciano loro, i Verdena, in tour per diffondere il loro ultimo disco, Requiem. Si nota subito Roberta, la bassista, con i capelli rosa. Aprono con Mina, dall'album Il suicidio del samurai; seguono i 12 minuti di Gulliver, personalmente un capolavoro nella sua evoluzione. E via per un concerto che intrattiene per più di un'ora, con pezzi che spaziano in modo abbastanza vario in tutta la loro discografia, con un ovvio sbilanciamento a favore di Requiem. Basti pensare che i ragazzi suonano anche Valvonauta, Ovunque, con Alberto, il cantante, che ogni tanto si lamenta di problemi con le spie sul palco.
Con loro i suoni erano forse un po' troppo forti, ma pazienza.
Senza dubbio una delle band italiane più interessanti del momento.
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