Scoperta di ScribeFire
Ecco qui di seguito uno screenshot della pagina:
Sembra funzionare tutto abbastanza bene!...
Quanti amori frantuma..
Pubblicato da Luca alle 21:23 0 commenti
Subsonica più forti della pioggia, diecimila al concerto!Il cielo su Torino stavolta è impietoso. O forse ancor più struggente, in questa notte che è come un ritrovo tra vecchi amici. E una riconciliazione con certi presunti nemici. Piove, e solo quando cala il buio, l’incantesimo si rompe: la piazza che sembrava sgombra lascia il posto all’invasione Subsonica. Sei, settemila, che diventano dieci quando il concerto comincia e il cielo smette di fare le bizze. Piazza Vittorio regge l’urto con disinvoltura. E senza un briciolo di veleno. Significa tanto, questa notte. La piazza delle tensioni messa alla prova. È piena quasi per metà, ben più affollata di un qualsiasi sabato sera. Mezza città confluisce qui. Ed è uno scherzo del destino che siano proprio i Subsonica a tenerla a battesimo. A vedere l’effetto che fa, dopo le polemiche e le scaramucce. Missione compiuta, come se per questa volta fosse stato firmato un patto segreto: “Non roviniamo la festa”. Sarà che mancano le auto, che poi sono la genesi della contesa. Fuori dal rettangolo, lontano dalla piazza.
I posti di blocco dei vigili sono piazzati tutto intorno: le auto vengono dirottate altrove già a metà di Via Po, e poi alla Gran Madre, in corso San Maurizio, direttamente all’imbocco di corso Cairoli. Zona off limits: niente multe stanotte. Niente vigili: se ne restano ai bordi della piazza, controllano il traffico. Per la folla, invece, bastano un paio di pattuglie di polizia e carabinieri. Una manciata di agenti, che sorvegliano discreti, da lontano, o s’aggirano sereni, tra la folla impaziente. Che fischia, sì, ma solo perchè il concerto tarda a cominciare, mentre la marea monta, la pioggia concede tregua e gli sguardi restano immobili a fissare quattro strumenti e un microfono in cerca d’autore. La voce della piazza, però, racconta ancora di sabato scorso, di tre settimane fa. Folla contro vigili. L’assurda guerriglia della repubblica del mojito contro lo Stato. “Robe da pazzi, che senso ha attaccare vigili e carabinieri? “, si domanda Mario Casiddu da Ivrea. Uno di quelli che migrano il sabato sera, macinano chilometri per ritrovarsi all’incrocio tra il fiume e la notte. Atmosfera distesa, stasera si balla e si canta, altro che insulti. “Questo concerto arriva al momento giusto”, dice Elisa Francescotti. Arriva a conciliare. “Ci volevano loro, i Subsonica che sono parte di questa città e di questa piazza”. Qualcuno affonda il colpo, mette a nudo certe contraddizioni. “Ci hanno detto che Torino doveva trasformarsi, diventare capitale della cultura. Bene, sta succedendo. Ma queste trasformazioni vanno accompagnate. Seguite”, spiega Agnese Bonino. Cioè? “questa piazza, i Murazzi, sono cultura. E qualcuno crede bastino i locali. Invece no: dove c’è tanta gente servono anche servizi: parcheggi, bagni, mezzi pubblici”. Ma, in fondo, non è serata da polemiche: certi spettacoli, per di più gratuiti, sono diventata merce rara. E certi incroci del destino – i Subsonica nella piazza che li ha visti nascere, dietro il Po e appena sopra i Murazzi – azzerano i rancori. Parola di Federica Guarnieri: “ è l’amalgama perfetto, e il fatto che arrivi ora vale il doppio”. Palco e piazza già si scambiano effusioni. “Che questo magnifico luogo, stasera, diventi un’immensa discoteca”.
Da quello che ho potuto modestamente osservare è stato un gran bel concerto: mi ha emozionato molto risentire la classica Tutti i miei sbagli, in quel di Piazza Vittorio.
Dopo, in un momento in cui il cielo si era degnato di trattenere la sua tediosa acqua, giro per i Murazzi, verso lo Splash, locale nuovo a fianco delle Arcate (mi sembra :s), in cui si inaugura la nuova serata di TuriMegaZeppa. Lui l'ha chiamata Ancora Un Po, data la vicinanza al fiume Po.....non so quanto sia vero come nome....Dentro la classica musica del Turi: un misto tra rock (memorabile il pezzo dei Bloc Party che ha messo), pop e spazzatura.
Una volta usciti, pioveva di nuovo...
Pubblicato da Luca alle 21:07 0 commenti
Apro una piccola parentesi per postare questo video:
si riferisce alla reazione umana ad uno dei video più scabrosi che si sia mai visto....
Pubblicato da Luca alle 21:04 2 commenti
Etichette: video
Sabato sera, dopo parecchio tempo, sono tornato in quel del Supermarket, e quindi decido di raccontarvelo. Si tratta di una discoteca in Torino Nord,
Viale Madonna di Campagna 1, Torino
Pubblicato da Luca alle 09:54 0 commenti
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Qualche sera fa ho provato ad andare in direzione opposta al quadrilatero, quindi verso Piazza Statuto. In questo modo, alla fine di via Garibaldi, è facilmente individuabile un locale sotto i portici, soprattutto grazie alle persone che vi si trovano davanti in attesa o in pausa-sigaretta. Il locale si chiama (poco modestamente) "Numero Uno":
birreria - osteria - ristorante
59, via garibaldi - 10122 - torino
Pubblicato da Luca alle 09:30 2 commenti
Etichette: Locali, Numero Uno
Forse il miglior etnico di Torino valutando le tre variabili prezzo, autenticità, qualità. Il posto è piacevolissimo, tre sale rosse, poco illuminate, soffuse nel cuore del quartiere multietnico di San Salvario. I giovani eritrei che presentano i piatti della propria terra sono brillanti e chiacchieroni. I piatti suddetti sono ottimi: la scelta è solo tra poche pietanze tipiche, tre piatti tipici a base di manzo, pollo o pesce contornati da verdure letteralmente un tutte le salse. Buoni i dolci, ottimo il conto.
Così lo descrive un sito torinese. Si tratta del ristorante Mar Rosso, di Via Silvio Pellico 8/b, a Torino, in piena zona multietnica, San Salvario appunto.
Non si può dire niente sull'ambientazione ricreata ad arte dal locale: tutto molto africano. Infatti un'altra caratteristica è la possibilità di mangiare seduti per terra su dei cuscini e mangiare il cibo eritreo con le mani. Anzi, alla richiesta di una forchetta, rispondono: "In questa sala non è previsto".
E' consigliabile andare in pochi, per approfittare dell'atmosfera.
L'unico problema, ma trascurabile, è che la cucina eritrea è molto speziata, ricca di cipolla ed aglio, quindi parecchio pesante. Ci sono leggende di persone, che ancora due giorni dopo la cena, si sentivano appesantiti e stomacati...Male! ;)
Pubblicato da Luca alle 11:08 0 commenti
Etichette: Ristorante africano
Qualche settimana fa, sono stato in un locale, apparentemente di tendenza, allocato a lato della Gran Madre, in Piazza Gran Madre Di Dio 10. Si chiama Circus Bar.
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Il bar non è molto grande: l'atmosfera però è molto intima ed accogliente grazie alle comode poltrone; inoltre le pareti sono addobbate con quadri molto particolari, che catturano l'attenzione grazie ai loro colori accesi.
L'abilità nel creare tutta questa forma è però soppesata da alcune mancanze a livello di sostanza, per restare nel rapporto di forma e sostanza. Le mancanze sono relative ai vini o per non generalizzare a qualche vino e alla scarsa conoscenza di questi da parte dei gestori del locale. Sono stato solo due volte, ho preso entrambe le volte del vino ed entrambe le volte è successo qualcosa riguardo i vini.
La prima volta una mia amica chiese un vino dolce, poichè la dolcezza è l'unica cosa che riesce ad apprezzare del vino: non ama il sapore secco. Ebbene la cameriera (senza dubbio gentilissima ed in buona fede) le consigliò e le portò un bicchiere di Dolcetto.
Premetto di non essere un grande intenditore...ma so che in questo caso è proprio valido il proverbiale abito che non fa il monaco: il vino non è assolutamente dolce, anzi...
L'ultima volta, cioè ieri, io stesso ho ordinato un bicchiere di Freisa d'Asti del 2005, aspettandomi un vino vivace e amabile. Invece mi è stato portato un vino abbastanza squallidoacetoso...vabbè non voglio più criticare...
Pubblicato da Luca alle 00:05 0 commenti
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